La Igt che ogni anno produce 170mila bottiglie incontra il pubblico all’Oto Lab.

Obiettivo far conoscere evoluzione delle etichette e peculiarità delle loro radici .
Un territorio da scoprire. Consorzio Terre Lariane: il vino fa bene al turismo
Un territorio da scoprire. Consorzio Terre Lariane: il vino fa bene al turismo
Oltre 60 etichette coinvolte, ricca rappresentanza delle 24 aziende che fanno parte del Consorzio Igt Terre Lariane, affiancato dalla Cooperativa Viticultori Lariani. Domenica 19 novembre, nello spazio Oto Lab di via Mazzucconi a Lecco, in due momenti, dalle 10.30 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 20.00, si presenteranno durante l’evento “Diamoci del tu”, pensato con uno scopo preciso: far conoscere e apprezzare l’evoluzione dei vini della Igt, che ogni anno produce circa 170mila bottiglie, incontrarsi con il pubblico per generare curiosità e confronti, avvicinare i giovani al mondo del vino, togliendogli quell’immagine, che ancora sopravvive, di consumo e cultura riservati a conoscitori o esperti.

“Da questa giornata – spiega Claudia Crippa, ex presidente del Consorzio, ora guidato da Marco Casati – emergerà una fotografia di ciò che produce il territorio dal punto di vista enologico, in termini di quantità e tipologia. Se si assaggiano i nostri vini con attenzione, pur nella loro diversità, si possono trovare linee comuni di fondo, che testimoniano l’evoluzione qualitativa”. La partecipazione comporta la prenotazione su EventBrite, evento OtoLab. “Il vino – dice Giacomo Mojoli, giornalista di settore e consulente – è diventato il mezzo per raccontare il territorio. Microrealtà come la Igt Terre Lariane, sono un prototipo per sperimentare come il vino è ormai il trattore di un turismo che vuole la qualità a 360 gradi, e che va alla ricerca degli aspetti naturalistici e paesaggistici, della bellezza e del buon vivere, dove cibo e vino hanno una parte importante nell’idea di accoglienza”.

Il vino diventa quindi uno strumento per valorizzare ciò che lo circonda e che diventa una parte del suo racconto, un atto agricolo da cui passa la bellezza del paesaggio. “Attorno a questo sistema – aggiunge Mojoli – si sta creando un pubblico giovane e attento, curioso nei confronti di ciò che sta dentro e fuori il bicchiere. Perché, altro elemento importante, è il rapporto diretto che si crea con il consumatore, la capacità di farne comprendere il valore attraverso un racconto agile, empatico e fatto di concretezza”.

Paola Pioppi

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